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Chiesa San Rocco



Chiesa San Rocco

Descrizione

La Chiesa è dedicata al Santo Protettore della Città di Candela San Rocco e sorge sull’omonima collina FOTO 1. L’attuale Chiesa è stata costruita dopo il terremoto del 1930 che aveva fortemente danneggiato l’antica Chiesa. L’incarico del progetto fu affidato all’ingegnere Pietro di Meo che progettò un edificio neoclassico perfettamente in linea con lo stile fascista. Successivamente fu proposto un progetto ispirato ad un edificio di stile romanico che prevedeva anche la costruzione di una torre campanaria. Prevalse la seconda proposta e iniziarono i lavori per la costruzione di una chiesa di stile romanico che, per i materiali utilizzati e per l’aspetto, si avvicinava più ad un modello romanico padano - lombardo che ad uno stile romanico pugliese. Per la realizzazione dell’opera contribuì tutta la popolazione con offerte e contributi ma la chiesa, a causa della mancanza di altri fondi, rimase incompiuta. Ad oggi infatti manca l’area absidale che avrebbe dovuto contenere la nicchia del Santo che invece sporge all’esterno. Grazie alla raccolta di altro denaro da parte dei fedeli agli inizi del 1940 la Chiesa fu arricchita dell’altare, della pavimentazione e di tutto l’arredo sacro.

La facciata, in stile romanico, è impreziosito da un portale in pietra bianca formato da archi piatti a tutto tondo che delimitano il portone e la lunetta contenente il mosaico di San Rocco realizzato nel 1934 Anno XII a devozione di Antonietta Ciampolillo Vasaturo FOTO 4. La torre campanaria è formato da tre livelli; nel primo si nota una feritoia, nel secondo si apre una monofora e nel vano più alto, dove è collocata la campana, una bifora FOTO 5.

L’interno è caratterizzato da due campate e le volte sono a crociera. FOTO 6 - 6a

Sull’altare si apre l’edicola contenente la statua di San Rocco, un manufatto ligneo stuccato e ricoperto di tela dipinta realizzato tra il XVII e il XVIII secolo. Il Santo è rappresentato, come nella tradizionale iconografia, in posizione eretta mentre regge con la mano destra il bastone da viandante da cui pende la borraccia e con la mano sinistra scopre la veste per mostrare la piaga della peste. Ai suoi piedi il cane che reca in bocca un pezzo di pane e alla veste è attaccata una conchiglia, simbolo del pellegrino. Nei giorni della festa, 16-17-18 agosto di ogni anno, viene aggiunta l’aureola d’argento e viene rivestito della fascia degli ori donati dai devoti candelesi. FOTO 7

All’interno della Chiesa, inoltre, è visibile una piccola acquasantiera in pietra a forma di conchiglia realizzata nel XVII secolo ed appartenente all’antica Cappella. FOTO 8

 

Il culto di San Rocco è riconducibile alla peste che colpì Candela nel 1656 e che dimezzò la popolazione Candelese. Infatti dalla seconda metà del 600 si diffuse, in tutto il Sud Italia, il culto per questo Santo protettore delle peste e così anche i cittadini di Candela decisero di costruire, fuori dal centro abitato, una Cappella in suo onore commissionando la statua che ancora oggi conserviamo. Nel 1728 il Vescovo di Ascoli Satriano, Mons. Antonio de Martino, durante una Visita Pastorale, viste le pessime condizioni in cui era tenuta questa Cappella, decise di ritenerla interdetta affidandone a Matteo Bascianelli, detentore della chiesa, il restauro. La Chiesa fu riaperta nel 1736 affidando ad un sacerdote del Capitolo Candelese la celebrazione delle messe per il Legato di Giuseppe Pannese. Dal 1841 al 1852, da quanto descritto nella “Descrizione della Anime” di don Vito Argentieri, intorno alla Chiesa iniziarono a sorgere le prime abitazioni. L’antica Chiesa fu distrutta dal terremoto del 1930.



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