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Chiesa Santa Maria delle Grazie



Chiesa Santa Maria delle Grazie

Descrizione

Nel rione I.N.A.Casa , appena fiori dall’abitato di Candela, si erge la chiesa di Santa Maria delle Grazie. FOTO 1 Secondo Adriano Bari la chiesa fu costruita nel XV secolo per custodire una tavola bizantina che raffigurava la Madonna delle Grazie, giunta in zona dall’oriente a seguito di emigrati scampati alle persecuzioni degli iconoclasti e alle profanazioni dei turchi.

In un primo momento si edificò una cappella fuori dall’abitato vicino ad una torre posta a guardia di alcune fosse che contenevano grano e derrate del feudatario di Candela. Un secolo dopo in un documento del dicembre 1531 fra ”I diritti e i corpi feudali” acquisiti è citata anche la “Torre de la Madonna”. Nel 1599, considerato il gran numero di pellegrini che veniva ad adorare la sacra immagine, il vescovo Davila ordinò che si costruisse una chiesa più grande e accogliente, che venne consacrata il 14 aprile dello stesso anno.

L’edificio del XVI secolo presenta una semplice facciata intonacata ed un portale decorato secondo moduli rinascimentali. Realizzato in pietra locale, reca in chiave di arco il monogramma di Cristo e nel timpano, a basso rilievo, l’immagine della vergine con il bambino; tra il timpano e l’arco, sull’architrave, vi è un testo in latino. Ai lati del timpano, incastonati nella facciata, si vedono due medaglioni a basso rilievo che rappresentano rispettivamente i simboli del vescovo Davila e una Madonna con il bambino che regge una Candela, chiaramente identificabile come Madonna della Purificazione. FOTO 2

L’edificio presenta un campanile a vela con una campana in bronzo su cui , a basso rilievo, è rappresentata la Sacra Famiglia; anche sulla campana è presente un testo in latino. FOTO 3

E’ probabile che il quadro raffigurante la Madonna sia stato rubato nel corso del XVII secolo in quanto, nella relazione relativa alla descrizione delle opere e degli oggetti fatta in occasione della visita pastorale del 1728, non si fa menzione della tavola bizantina, ma si cita una pittura della sacra immagine di Maria. Questo dipinto era stato riprodotto ad affresco anche su una parete della chiesa ed era visibile ancora nel 1896 allorquando, per lavori di riparazione dello stabile, fu eliminato. Il popolo di Candela non smise mai di venerare l’immagine di Maria: infatti, nel 1839 fu acquistata a Napoli una statua lignea. FOTO 4

Nel 1899 poi, in occasione della celebrazione dei 300 anni dalla costruzione della Chiesa, l’edificio fu totalmente rinnovano, fu rifatta la facciata, eretto un altare di marmo, fu acquistato un organo e fornito l’altare di ricco parato. FOTO 5

A testimonianza delle opere realizzate fu apposta una lapide e fatta dichiarare la vergine seconda padrona del popolo candelese. FOTO 6

La devozione per Maria in Candela non è da ritenersi episodica, ma profondamente radicata nella popolazione: infatti, in un opuscolo di Adriano Bari, viene riportato che il 2 luglio, giorno della festa della Madonna delle Grazie, di buon mattino accorrevano numerosi i fedeli, il clero, i confratelli della congrega e devote comitive anche dei paesi vicini. Questa tradizione si mantiene anche oggi: infatti, a conclusione del mese Mariano, l’ultima domenica di maggio, i candelesi con grande partecipazione e devozione si recano nella cappella della Madonna delle Grazie (ultima tappa della “peregrinatio Mariae” ) , per pregare la mamma celeste e chiedere la sua protezione per tutto l’anno.

Dopo il terremoto del 1930 l’edificio ha subito delle modifiche sostanziali. Oggi l’interno è ad aula unica e misura 16x6 metri. Nella nicchia in fondo alla navata è posta la statua della Madonna con il bambino in braccio: la scultura presenta caratteri stilistici tipicamente ottocenteschi, e di buona fattura ed è stata realizzata da un abile artigiano napoletano.



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